Biglietti per bambini o per le mamme?

Le insidie che un messaggio deve superare per arrivare sano e salvo di fronte agli occhi  e nel cuore di chi lo riceverà.

Se hai la mia età, o comunque sei nato al massimo nei primi anni 90, hai quasi certamente giocato al “Telefono senza fili”

Te lo ricordi?

Va be dai, ti rinfresco la memoria. Noi lo facevamo a ricreazione alle elementari. Ci disponevamo in cerchio; un bambino diceva una parola o una semplice frase nell’orecchio del vicino che a sua volta la ripeteva al bambino successivo, fino ad arrivare all’ultimo bambino, prima di quello che aveva avviato il gioco, e ad alta voce ripeteva la frase che aveva capito.

Quasi sempre la frase o la parola erano diverse. Spesso talmente diverse da farci sganassare dal ridere.

Anzi più erano diverse dalla partenza e più il gioco era divertente.

Ecco, tutto questo per raccontarti che nel mondo dei biglietti augurali c’è un fenomeno molto simile che però è tutt’altro che divertente.

Io l’ho chiamato “Il Biglietto senza fili”

Ti sei divertito fin qui ricordandoti quanto era bella la tua infanzia? Bene. Perché da qui in poi questo articolo spolvera argomenti che sono “Volatili per diabetici” come diceva il grande Lino Banfi.

E non pensare che la cosa non ti riguardi… Perché se acquisti biglietti augurali, al giochino del “Biglietto senza fili” ci sei seduto anche tu.

Vediamo di fare un po’ di chiarezza e vedere dove sta il problema di questo giochino.

Come saprai, un biglietto augurale fa un viaggio. Un viaggio fisico vero e proprio.

Parte in modo concettuale dalla testa dell’ideatore

Arriva sul catalogo del venditore

Poi a te, nel tuo negozio

Poi fra le mani di chi lo acquista

Ed infine fra le mani di chi lo riceve.

Questo percorso DOVREBBE essere così. Utilizzo il condizionale perché come ben saprai, purtroppo, questo viaggio o “metodo” posso garantirtelo SOLO per quanto riguarda la mia azienda. Per come facciamo le cose noi nel Mondo di Wonder.

Al di fuori di qui, nel marasma del mercato italiano, ci sono una miriade di aziende che si limitano a commercializzare biglietti augurali e quindi diventano un Giocatore in più al “BIGLIETTO SENZA FILI” creando un ulteriore inquinamento del nostro messaggio.

Come hai potuto vedere, sia io che te siamo giocatori dello stesso gioco. Con le stesse regole.

Ma chi sono i veri protagonisti del gioco? Te lo svelo subito.

Sono Chi acquista il biglietto nel tuo negozio e chi lo riceve.

Esatto. Perché sono loro le persone a cui è davvero rivolto il messaggio.

Sono loro i destinatari di quell’idea, di quel messaggio iniziale sotto forma di pensiero nella testa del Creatore del biglietto.

La tua bravura sta nel saper scegliere i biglietti in base al tuo target clienti e quello, fortunatamente è un aspetto sul quale credo di non doverti insegnare nulla.

Perfetto, fino a qui abbiamo scoperto in quanti giochiamo e che ruoli abbiamo, ma qual è lo scopo del gioco?

Eccolo svelato.

Lo scopo è fare in modo che il Creatore di Biglietti Augurali, crei un biglietto con un messaggio cosi originale, cosi focalizzato sulla persona a cui è destinato il biglietto, da impressionare in modo positivo il cliente che lo comprerà nel tuo negozio.

Ti sembra facile.

Se la risposta è si, allora credimi che non è un buon segno. E’ una dannatissima missione impossibile!

Non è facile per un motivo semplicissimo e fondamentale.

Perché l’anello più debole di questo gioco è allo stesso tempo il giocatore con maggiore responsabilità:

Il cliente che acquista il biglietto nel tuo negozio.

Eh…

Ecco dove sta la fregatura. Seguimi bene perché questo passaggio è importante. Sto per svelarti un segreto riguardo al mondo del gift che in pochi prendono in considerazione.

Chi acquista un regalo, nella maggior parte dei casi, compie la scelta guidato dai suoi gusti. Non da quelli della persona che riceverà il regalo.

Se pensi che questa sia la scoperta dell’acqua calda, credimi che non è così scontato nella testa di chi produce articoli nel Gift.  Altrimenti non si spiegherebbero i continui cali di vendite nel mondo dell’articolo da regalo. (non è l’unico fattore, ovvio. Ma uno di quelli meno presi in considerazione).

Facciamo un esempio super pratico, ispirandoci alla foto di copertina di questo articolo.

Una mamma, una bimba ed un biglietto augurale.

Supponiamo che su uno scaffale del tuo negozio ci sia un biglietto per Bambini di fascia fra i 6 ed i 10 anni.

Lasciando perdere i personaggi dei supereroi o delle mode del momento che, come sappiamo, durano in commercio meno di un vasetto di nutella nella mia dispensa, un genitore deve scegliere un biglietto che impressioni positivamente il proprio bimbo tramite un immagine o un messaggio particolari ed originali.

Le mamme si sa, conoscono bene i loro bimbi quindi sono un target cliente con il quale il gusto personale dovrebbe influire il meno possibile. Eppure persino una mamma può sbagliare scegliendo un biglietto che piace a più a lei che alla sua bambina.

Sai qual è il motivo di questo errore? Si chiama “Gap generazionale”. Ovvero il gradino di età che separa una mamma dalla sua bimba.

I bambini al giorno d’oggi hanno delle possibilità di accedere alla comunicazione che le nostre generazioni non avevano. Per noi c’era la tele. Finito. Punto.

Per i bambini e teen ager di oggi ci sono televisione, youtube, videogiochi, social (anche se non dovrebbero accedervi…) ma tutto questo ha fatto in modo che si sviluppasse un vero e proprio settore comunicativo adatto ad ogni fascia di età.

Quando noi eravamo piccoli, c’era una sola trasimissione con i cartoni animati. Una.

Oggi, solamente le piattaforme Disney Pay per view (tipo Sky per esempio) ne hanno 4. Suddivise per le fasce di età. Con programmi e contenuti molto più focalizzati e non generici.

Il mercato è sempre più specifico e sempre meno generalista.

Ed i prodotti per essere competitivi devono essere sempre più specifici, precisi.

Nel mondo del biglietto augurale in Italia ci sono della lacune grandi come l’oceano. Ricordo quando 2 anni fa introdussi i biglietti per i matrimoni gay che in molti mi dicevano:

“Eh vabbè, ma in quanti li comprano?”

Siamo andati in ristampa dopo 6 mesi.

Questo è un esempio reale. Ma torniamo al nostro gioco…

Cosa succede se una mamma non trova un biglietto adatto alla sua bimba?

  • Nella migliore delle ipotesi acquista un biglietto che piace a lei (che è comunque un autogol, perché la bambina non dimostrerà entusiasmo, non dimostrerà gratitudine sfasciando tutto ciò che io e te che adoriamo questo mondo cerchiamo di difendere e diffondere)

 

  • Nella peggiore delle ipotesi NON COMPRERA’ NESSUN BIGLIETTO.

Capisci quanto questo possa moltiplicarsi in una giornata e danneggiare i tuoi guadagni se non hai fra il tuo assortimento dei biglietti fatti come si deve? Specifici e mirati in modo studiato per i festeggiati?

Può diventare un disastro dal punto di vista delle vendite. Il “Biglietto senza fili” può diventare un gioco nel quale rischi di trovarti da solo se non hai qualcuno che ha fatto le cose bene all’inizio.

Se giochi con chi lancia il messaggio per primo, lo ha fatto in modo confuso, bisbigliato.

In buona sostanza, se chi ti ha venduto i biglietti non ha la più pallida idea di cosa sto parlando.

Come possiamo salvarci in questo gioco e fare in modo che i clienti possano acquistare biglietti che gli piacciano proprio perché perfetti per le persone a cui sono destinati?

Come possiamo fare in modo che quella mamma faccia la scelta giusta, compri un biglietto che le piaccia proprio perché le ricorda la sua bambina?

Nella risposta che sto per darti c’è un aspetto cruciale che io ho avuto la fortuna di imparare da mio padre lavorando al suo fianco nella sua trentennale azienda dedicata al regalo e che io applico alla lettera in ogni mio biglietto Wonder?

Grazie alla personalizzazione.

Più un biglietto è personalizzato, è specifico, nel messaggio, nelle immagini, in tutto, e più risulterà gradevole ed apprezzabile alla persona che lo riceverà.

La mamma dovrà poter trovare quel biglietto sul tuo scaffale, che abbia uno o più elementi che le ricordino le passioni o le caratteristiche della sua bambina.

Quali possono essere? Infinite.

L’anno che compie, il nome, uno sport, una passione, un colore, un gioco che facevano da piccoli…

Ti è più chiaro ora quanto è complessa la cosa e quanto debba essere studiata ed affrontata con criterio da chi vuole essere il tuo partner per quanto riguarda i biglietti augurali?

Se siamo in questo settore dallo stesso tempo sai quanto questo sia lontano anni luce dalla realtà.

La gente ride quando spiego lo studio che svolgo per i biglietti augurali. “Tu sei matto!”

Si su questo hanno ragione, non per niente sono il “Bigliettaio matto” perché se fai tutto l’opposto di quello che fanno gli altri allora un po’ matto lo sei davvero.

Quello di cui però sono altrettanto certo è che quello che io ho avuto la follia (o coraggio) di affrontare nel mondo dei biglietti augurali, nel resto del mondo viene affrontato in moltissimi altri settori, compreso questo. Pensa un po’.. in quei mercati le cose vanno meglio.

Sarà un caso? Mmm… “io questo non credo!”

Io nel frattempo ti sto preparando una nuova linea di biglietti per bambini dalla quale sto uscendo esausto… Vedo unicorni ovunque e di notte mi sveglio convinto di essere sulla nave di Jake Sparrow!

 

Il lavoro di  ricerca è estenuante soprattutto se per farlo devi abbandonare il tuo mondo e tuffarti in uno lontano 30 anni dal tuo.

A presto e ricorda,

Falli meravigliare!

Cristian

Se vuoi approfondire il discorso, a breve sarà disponibile il mio nuovo libro “Io Faccio Biglietti. Le 10 Regole d’oro che un biglietto augurale deve rispettare.” Invia una mail per prenotarlo a info@wondercards.it

 

 

 

 

Diventare un caso studio in Università con i biglietti augurali. Non credevo potesse accadere. Invece…

Davvero un articolo cosi semplice, cosi inflazionato, può portarti in un aula di Università e fare diventare la tua azienda un caso studio?

Ecco come è iniziata la collaborazione fra l’Universià Accademia di Belle Arti di Brescia ed il Bigliettaio Matto

 

Non avevo mai messo piede in  Università. Che rimanga fra me e te, non sono nemmeno riuscito a finire le scuole superiori ed i miei titoli di studio si fermano ad un diploma di triennio superiore.

Potrai ben immaginare come ero teso il giorno del mio primo incontro con i ragazzi in aula. Io, uno studente non propriamente brillante, (volendo essere generosi) chiamato in università.  Quando l’ho detto a mia mamma credeva fosse uno scherzo.

Eppure è successo. Un piccolo imprenditore di provincia come me, scelto come caso studio per i ragazzi dell’Accademia di Belle arti di Brescia.

Come è stato possibile tutto questo? In realtà il vero motivo l’ho capito confrontandomi con i ragazzi in aula, ma prima di raccontarti questo, facciamo un piccolo passo indietro.

Tutto è iniziato tramite una mia amica, Patrizia, docente in questa università.

Fermati! Prima di darmi del raccomandato o del paraculo, devi sapere che Patrizia oltre  essere una brillante docente, è anche una scrittrice e imprenditrice.

Ha uno studio di formazione Marketing e conosce decine e decine di imprenditori di ogni tipologia e realtà. Dai piccoli negozi alle imprese multinazionali.

Un bel giorno ricevo la telefonata di Patrizia che mi chiede se fossi intenzionato a partecipare al progetto. Sottoporre la mia azienda ad un analisi da parte dei ragazzi del corso Social Media Marketing. “Perbacco! Certo” esclamo.

Ovviamente Patrizia mi spiega che non è detto che tutto vada in porto perchè ogni docente del corso ha diverse aziende da proporre e quindi il mio caso verrà valutato insieme ad una decina di altre realtà.

Per me già questo era sufficente per essere onorato.

Mi occupo di biglietti augurali, di oggetti per decorare regali, cose che per molte persone sono a dir poco marginali, quindi essere considerato al pari di aziende ben più strutturate e di settori percepiti come più “importanti” era già motivo di soddisfazione.

Come hai già avuto modo di capire, tutto è andato davvero in porto ed i primi giorni di Gennaio ho portato la Wonder all’Accademia di Belle Arti di Brescia davanti a 30 studenti, mettendomi a loro disposizione per tutte le loro domande.

Il loro obiettivo e compito era di offrirmi delle soluzioni di comunicazione social per la mia azienda e che io avrei dovuto valutare come cliente.

Per arrivare a questo abbiamo affrontato un percorso preciso fatto da 3 differenti moduli di lavoro e 2 incontri in aula.

I ragazzi mi hanno letterlmente sommerso di domande.

Ho potuto spiegare loro come è strutturata la nostra azienda, come vengono realizzati i processi creativi ma soprattutto, come viene seguito il cliente in tutte e 3 le fasi fondamentali del rapporto:

Prima, Durante, Dopo.

Ho potuto spiegare loro in che modo la nostra azienda si differenzia da tutte le altre:

  1. Siamo gli unici ad avere un laboratorio creativo interno che faccia ricerca e sviluppo, ndr )
  2. Quali sono le opportunità che offriamo ai nostri clienti (servizi e premi)
  3. Come supportiamo i nostri clienti nel post vendita. (Soddisfazione del cliente, prima di tutto)

Sono state queste le cose che hanno piacevolmente colpito le docenti.

Un azienda nata 2 anni fa che ha deciso di focalizzandosi solo ed esclusivamente su un prodotto.

Come saprai, in Wonder il biglietto augurale non viene “commercializzato”! (Che brutta parola…) ma viene:

  • Studiato (seguendo le 10 regole auree di Wonder, se non le conosci richiedi il libro)
  • Progettato (nel nostro studio interno o dai nostri collaboratori esterni)
  • Realizzato (da nostre aziende specializzate)

Per ogni linea di biglietto affrontiamo un processo che può sembrare un parolone quasi inopportuno per un articolo da 1 euro!

Facciamo “ricerca e sviluppo”.

Se conosci i biglietti Wonder sai che nel nostro catalogo trovi i biglietti perfetti per ogni tuo target cliente.

Questo è possibile grazie ad una focalizzazione mirata e specializzata.

(Se non conosci i biglietti Wonder, contatta subito la mail info@wondercards.it e scopri l’offerta irresistibile che ti ho riservato)

Questa nostra specializzazione mixata con l’energia, il talento e la lungimiranza di questi ragazzi, ha dato il via ad una serie di idee fantastiche che porteranno miglioramenti al prodotto ed al servizio che voglio riservarti.

Resta in linea, ne stanno per succedere delle bellissime!!!

Falli meravigliare,

Cristian

 

I biglietti d’oro del grande Real

Gli anni d’oro torneranno mai?

Nel biglietto augurale non ci sono mai stati eppure i numeri li abbiamo. Questione di genetica.

 

Nel mondo siamo famosi per 3 cose. E non parlo di cose effimere come il film del Padrino, la tradizione per la cucina o che gli uomini sono latin lover.

Mi riferisco a cose vere e tangibili. Cose per cui siamo ricercati e strapagati in tutto il mondo.

3 autentici cavalli di battaglia che ci portano sul tetto del mondo in 3 differenti categorie che sono.

 

IL Cibo

 

Risultati immagini per cibo italiano

La Moda

Immagine correlata

Il Design

Risultati immagini per pininfarina vespa

Per quanto riguarda le prime due al massimo ho un quadro come consumatore, sulla terza invece qualcosina da dire ce l’ho.

Chiariamo subito che io non sono un Designer. Ma ho la fortuna di conoscerne in diversi ambiti e di lavorarci per quello che riguarda il mio prodotto, il Biglietto Augurale.

Nel mio pellegrinaggio di Bigliettaio Matto però non ne ho mai incontrati in questo settore se non entrando da quella porta che mi ha introdotto nel mondo delle Meraviglie di Wonder.

Immagine correlata

Ovvero, in Italia di Designer specializzati solamente nella realizzazione di Biglietti Augurali non ne troverai.

Troverai grafici che vengono reclutati dalle aziende per fargli impaginare frasi abbinate ad immagini per creare una linea di biglietti. Questo è il massimo a cui potrai aspirare. Se sei fortunato.

Il 99% delle opzioni che ti si presenteranno davanti saranno di aziende che commercializzano biglietti. Aziende che fanno un lavoro diverso dal mio. Un altro sport, che io in modo molto rapido e sintetico ti riassumo cosi:

Acquistano biglietti prodotti in Asia per il mercato Americano

Gli adattano con frasi in italiano.

Cercano di venderli in italia.

Fine dello schema.

Risultati immagini per commercio cinese americano

Questo non è il mio sport. Non mi piace, mi annoia. Magari sbaglio a non farlo, perché mi costerebbe anche meno probabilmente… Ma non fa per me.

Non darei nessun miglioramento a quello che già trovi sul mercato.

Sarei l’ennesimo che fa biglietti carini per il compleanno. Fine.

Tu hai bisogno di questo oggi?

Non credo proprio.

Quando ho iniziato a specializzarmi nei Biglietti Augurali, questa cosa mi è balzata subito all’occhio. Era lampante.

Ma perché nessuno lo fa? Perché nessuno l’ha mai fatto prima di noi in Wonder? Eppure di talenti ce ne sono in italia.

Possibile che nessuno abbia creduto in loro? Che nessuno abbia pensato di valorizzare il potenziale artistico che ci rende famosi in tutto il mondo?

Siamo seduti su un carro d’oro e ci perdiamo a guardare quelli che ci passano davanti su una cariola di legno.

Dagli anni 30 in italia ci sono stati artisti come Marcello Nizzoli (l’Illustratore famoso per le locandine di Campari e Fiat) o Giovanni Mingozzi, (associato al marchio di cappelli Barbisio) e ce ne sono tutt’ora che realizzano opere spettacolari.

Perché un briciolo di questo talento non possa essere indirizzato a creare biglietti d’auguri di un livello superiore?

Nel mondo di Wonder ci sono personaggi che hanno capacità creative ed illustrative incredibili che hanno deciso di “fonderle” con i requisiti richiesti dalle precise regole del biglietto augurale creando biglietti augurali unici nel panorama italiano.

Ci sono dieci regole fondamentali per creare un biglietto augurale che persino molti miei concorrenti non sanno o ignorano completamente.

Questi 10 fondamenti sono il tema principale del Libro sul quale sto lavorando in questi mesi.

Fa parte del percorso che ho iniziato il 12 Aprile del 2017: Cambiare il mondo dei biglietti augurali.

Robe da matti, penserai.

Pensi bene, sono il Bigliettaio Matto!

 

A presto,

Cristian

Perchè certi biglietti sono praticamente invendibili?  Semplice. Chi li ha ideati si è dimenticato della 3° Caratteristica che rende un biglietto irresistibile.

Scopri come riconoscerla in pochi secondi grazie ai 7 trucchi che ti svelo in questo articolo!

 

Ci sono segreti che non andrebbero svelati. Le persone normali non lo fanno.

Ma io ho me ne guardo bene da essere normale, e siccome me ne infischio bellamente fischiettando sotto il mio cappello da Bigliettaio Matto, da tempo ho deciso di condividere con te le mie conoscenze.

Portarti nel mondo delle meraviglie dei biglietti augurali passando dalla porta sul retro.

Negli articoli scorsi, ti ho presentato le prime 2 leve che rendono un biglietto irresistibile (se te le sei perse le trovi qui e qui)

Ti ho illustrato con esempi pratici come la grafica debba essere un processo in continua evoluzione e ti ho dimostrato come le frasi in un biglietto augurale possano diventare le vere protagoniste di un successo.

Bene!

“Cristian, ok la grafica, ok le frasi, ma qual è la terza leva che mette in risalto un biglietto augurale?”

Capisco tutta questa tua impazienza… Credi che la Terza Leva sia quella definitiva vero?

La migliore e più potente di tutte, giusto?

Ed infatti ci hai preso. Quasi.

Il terzo ingrediente segreto che sprigionerà il famigerato e Wonderiano “Effetto Wow” è…

La lavorazione!

Cosa intendo per lavorazione?

In gergo tecnico o tipografico, viene chiamata anche finitura o abbellimento. Che detta cosi sembra una storielletta breve e simpatica.

Beh, amico mio, credimi che per chiunque faccia biglietti augurali, (inteso dal pensarli al venderli come facciamo in Wonder) è mettere il piede nell’inizio della valle di lacrime.

Eh già.

Un modo agile e comprensibile per tradurre questo processo e soprattutto per fartela breve riassumendola con un antico proverbio che mi sto inventando proprio adesso:

Tanto va il Creativo in Tipografia che ci lascia il fegatino.

Devi sapere, che il mondo della creazione dei biglietti augurali non è tanto differente da un qualunque universo di design.

Ore ed ore di progettazione, confronti, analisi, riprogettazioni, ricerca, rianalisi ecc.

In Wonder, che ho un Design manager con i controfiocchi, il vecchio Mr. Silvio Cibaldi (ed il suo pericoloso alter ego Dr. Paz) ci mettiamo dalle 2 alle 3 settimane per designare una linea di biglietti.

Credimi, sono fortunato perché quel pazzoide del Dr. Paz quando parte per la tangente è capace di crearti 12 perle rare in una sola settimana (come è accaduto con la nuova linea Fluoh!)

Ma questo è un mondo fatto di disegni, creazioni, idee, lunghe chiacchierate e spesso anche da qualche meditativo bicchiere di ottimo Scotch Inglese. (Ne vado pazzo, è una mia grande debolezza)

Che dire, un mondo strambo ma del tutto gradevole!

Quello della tipografia è tutto un altro mondo… Eh si my friend.

Il mondo della tipografia è fatto di ingranaggi, di rumori assordanti, di odori pungenti, di olio motore, di vernici, ingranaggi e lame taglienti.

Praticamente passiamo dalla prima classe alla sala macchine! Qui ci si deve rimboccare le maniche e darsi da fare per mettere in pratica quanto studiato per settimane in ufficio.

Fino a qualche anno fa la musica era molto semplice.

C’erano due o tre lavorazioni fra le quali potevi fingere di sbizzarirti e poi potevi tranquillamente metterti al lavoro.

Con la nascita di nuove tecnologie, macchinari, software e materiali, il processo lavorativo si è complicato in modo esponenziale.

La maggior parte dei biglietti con applicazioni vengono realizzati con quello che io chiamo “effetto panino tedesco”

Hai presente come fanno i panini i tedeschi? Eccotene una diapositiva…

Scelgono la regola dell’abbondanza. Più ce né meglio è. Cosa sia non importa. Come sia abbinato ancor meno. L’importante è che ci sia e che sia “tanto e ben visibile”

Wunderbar!

Inutile che io ti elenchi le differenze in termini di gusti fra noi Italiani ed il restante popolo Europeo.

Non solo in termini di cibo e moda ma in tutto ciò che riguarda il gusto. La differenza fondamentale è la nostra capacità di valorizzare i dettagli.

Tutto li.

Grazie ad un dettaglio sappiamo trasformare una pacchianata, in un elemento eccentrico. Una oggetto scialbo in uno elegante.

Il Biglietto Augurale non è escluso. Le lavorazioni hanno il potere di trasformare completamente un biglietto ma se c’è alla base un idea. Un progetto.

Era da mesi che avevo l’ossessione per il glitter. Lo scorso anno alla fiera Top Drower di Londra vidi dei bellissimi biglietti con di dettagli glitterati.

Notai subito che non era il solito glitter pacchiano, a grana grossa. Era qualcosa di molto più fine.

Ci ho messo 6 mesi a trovare l’azienda che fa questo tipo di lavorazione e ci sono voluti altri 3 mesi per capire come abbinare questa lavorazione ad altre lavorazioni come il Foil per avere un effetto contrastante con le scritte.

 

La bellezza sta nella complessità e nella ricerca.

Quello che voglio portare alla tua attenzione è di porti sempre la domanda: “Qual è l’idea?”

Perché se non c’è un idea di fondo, tutte le lavorazioni di questo mondo risulteranno solo un trucco inutile. Ed è un peccato.

Perché certe lavorazioni se utilizzate con un idea di comunicare, possono essere potentissime.

Ma ci deve essere un idea.

Che sia della carta di riso, della carta metallizzata, delle stampe a caldo delle embossature, dei colori fluorescenti o scritte fatte a mano, la cosa davvero importante è che siano utilizzate per “pompare” l’idea del biglietto.

Una lavorazione esterna al biglietto può essere una delle 3 leve che fanno diventare un biglietto irresistibile.

Possono essere diverse. Di seguito ti svelo le 7 lavorazioni più efficaci:

  • Un diverso materiale su cu è effettuata la stampa.: Plastica per esempio o un materiale glitterato o il legno.

 

  • Una diversa scelte dei colori: fluorescenti per esempio o l’utilizzo di colori pantone.

  • Finiture delle scritte: spesso vengono realizzate con la stampa in foil e danno un effetto metallizzato.

  • La carta stessa può subire dei trattamenti: Ci sono carte goffrate, rigate, craft, a tutto impasto.

  • Le applicazioni: Ce ne sono di molteplici. Vanno dai brillantini ai dei veri e propri piccoli oggetti in miniatura come bottoni o fiocchetti.

 

  • Embossatura: è una lavorazione meccanica che si attua sulla carta creando dei dettagli in rilievo. E’ molto elegante ma allo stesso tempo se ne può abusare senza far sembrare

  • Tagliare la carta con forme particolari. È una lavorazione molto bella e può essere utilizzata per risaltare i livelli del biglietto.

Potrei stare qui ore ad elencarti quante lavorazioni si potrebbero applicare al biglietto augurale ma non credo basterebbero 20 pagine.

Nel libro che sto ultimando dedico un intero capitolo a questo argomento ed anche li non posso sviscerare ogni aspetto. Mi ci vorrebbe un intero libro per farlo in modo approfondito.

Qui ti ho illustrato le principali ma quello che voglio assolutamente che tu abbia assimilato è che la prima cosa che tu debba capire è l’idea di base.

Individua l’idea che ha generato il biglietto e che comunica la lavorazione che è stata scelta ed imparerai a distinguere al volo un “ciapa polver” da un Best Seller.

Ora sai la 3° ed importante leva che fa diventare un biglietto irresistibile. Utilizza queste conoscenze per “difenderti” dai biglietti che sono specchietti per le allodole!

 

Alla prossima e ricorda,

falli meravigliare!

Cristian

 

Carta glitterata/colori fluo/ parti in altri materiali (scelgo handmade carta tessuto non tessuto)

 

Diffida dalle applicazioni generiche che fanno diventare un biglietto una sorta di frigorifero porta la qualunque.

 

Mamma Ho Perso il Natale!

Ok, calma e sangue freddo. Fra  48 ore sarà (quasi) tutto finito.

Potrai sederti a tavola con la tua famiglia, goderti i tuoi cari ed abbuffarti senza vergogna.

Ma fino a quel momento, saranno le 48 ore più allucinanti dell’anno. Caos in negozio, caos quando esci dal negozio e caos quando torni a casa.

Clienti ritardatari, strade invase dal traffico e un tripudio di appuntamenti, cene, saggi di fine anno e gli immancabili imprevisti.

La cosa più allucinante è che per tutto il resto dell’anno penserai “Ah che bella la settimana del Natale!”.

Dovremmo essere tutti felici, allegri, sorridenti con in sottofondo Michael Bublé in ogni istante della giornata! Ed invece… viviamo il momeno più isterico, teso e disperato dell’anno.

Ogni anno ci ritroviamo nella stessa situazione e quello che personalmente, e tristemente provo, è la sensazione che mi abbiano rubato il Natale.

Dov’è il mio momento magico? Dov’è la cassiera che mi augura”Buon Natale” con il sorriso luccicante? Dov’è il mio “Wonderful Christmas Time”? Dove cavolo sono finiti Michael Bublé o Mariah Carrey!?!?!

Poi, come d’incanto, scoccate le 20:00 del 24, mi siederò a tavola con la mia famiglia e finalmente sarà Natale.

Non vedo l’ora, ma fino a quel momento mi attendono 48 ore di corse improbabili, regali da terminare, clienti da accontentare, figli da accompagnare e telefonate da fare.

Sarà un delirio e solo dopo anni ho scoperto quale sia il vero miracolo del Natale: Uscirne vivi!

Nonostante tutto questo, io adoro il Natale. Adoro vedere che la gente vuole volersi bene. Vuole condividere un pranzo, una cena o un semplice aperitivo per farsi gli auguri.

Io da qualche anno ho deciso di non farmi più rubare il Natale. Di godermene anche le più deliranti deviazioni. Penso “Daltronde, è Natale!”

Ho scritto e firmato più di 60 biglietti Natalizi in questa settimana, nei ritagli di tempo. Mentre pranzavo, tra un boccone di insalatone e l’altro, mentre rimanevo in attesa telefonica con la DHL o nelle pause fra una mail ed un appuntamento.

Scrivere i biglietti di Natale, impacchettare i regali, correre a comparli all’ultimo secondo, voglio che facciamo parte del mio Natale. Non ho voluto rinunciarvi e soprattutto ho voluto godermi ogni singolo momento.

Stasera, chiuderai il tuo negozio, rincaserai con una stanchezza da record e ti godrai il tuo divano pensando alle altre 48 ore di delirio Natalizio. Se non andrà in questo modo,  qualunque cosa tu stia facendo, ti auguro di goderti il giorno di Natale ed anche un pò di questa follia Natalizia. Resisti, sorridi e pensa che fra un mese avrai nostalgia di questi giorni.

A presto, Cristian

2° Caratteristica che rende un biglietto augurale irresistibile – Ecco i 3 livelli di frase che devi assolutamente riconoscere.

Il testo in un biglietto ha più importanza  delle immagini? Dipende a quale livello appartiene.

Saper riconoscere le potenzialità di un biglietto dalla forza e dalla tipologia della frase, sarà il trucco che ti permeterà di valutare al volo se un biglietto funzionerà o se diventerà l’ennesimo “prendi polvere” che tanto odi avere in negozio.

 

Possiamo partire? Assaggia un pezzetto di fungo magico e preparati a rimpicciolirti. Oggi ti porterò all’interno dei testi di un biglietto augurale, salteremo da una lettera all’altra, impareremo a scavalcare i Grassetti ed a schivare i corsivi. Sarà un avventura meravigliosa… Te la senti di seguire il Bigliettaio Matto?

Andiamo.

Avrei potuto iniziare questo articolo con un citazionistico:

“Le parole sono importanti!!!” di Nanni Morettiana memoria. Ma preferisco evitare. Il motivo? Ce n’è più di uno.

Il primo motivo è che Nanni Moretti proprio non lo sopporto. Diciamo che sono più un tipo da Ugo Tognazzi ma, il secondo motivo è più importante perchè è perfettamente in tema con un aspetto che vedremo in questo articolo: La Coerenza.

Non centra una mazza Nanni Moretti, e nonostante quella sia una frase bella e ad effetto, non è detto che sia indicata per farti capire come saper riconoscere una frase vincente da una perdente.

Perchè sono partito da questo esempio sbagliato?

Perchè è proprio quello che ti può capitare scegliendo un biglietto perchè “ha una bella frase!”

Una bella frase non fa il biglietto. Lo aiuta ma se non è studiata o contestualizzata con la giusta immagine e soprattutto con il messaggio che vogliamo trasmettere, renderà il biglietto più triste di un tiramisù dietetico.

Quanto è importante questo aspetto? Molto più di quello che pensi… Per aiutarti a fartene un idea, nel libro che sto ultimando di scrivere “Biglietti d’auguri – I 10 comandamenti” gli ho dedicato un intero capitolo di 36 pagine.

Nel libro troverai questo ed altri aspetti approfonditi in modo molto più dettagliato ma voglio lasciarti qualche breve dritta in questo articolo di cui potrai fare tesoro da subito.

Procediamo con ordine.

Tralasciando i biglietti che non hanno testo o ce l’hanno in modo marginale, i quali fanno categoria a se, la maggiorparte dei biglietti si basa su 3 tipologie di frasi:

Semplice, Aforisma, Scomposta.

Il 1° livello – La frase semplice, non farti ingannare dal nome, è quella utilizzata nella maggior tipologia di biglietti augurali e nonostante non brilli per originalità ha sempre un ottimo successo.

Solitamente si trova all’interno del biglietto mentre all’esterno c’è scritta la ricorrenza che si vuole celebrare , come una festa di laurea per esempio.

All’interno un esempio di tipica frase che troverai, è un classico ed anche piuttosto banale:

“Congratulazioni Laureato!”

Spesso ci sono anche versioni umoristiche del tipo:

“Non avremmo mai pensato potesse arrivare questo momento… Quello di dirti AUGURI DOTTORE!”

In ogni caso, che sia un biglietto estremamente classico o più confidenziale ed umoristico, la tipologia di frase semplice risulta oggettivamente efficace ma datata.

Un po’ come offrire un prosecco al primo appuntamento. Vai sul sicuro ma non stai osando granché.

Da un punto di vista prettamente numerico, è il biglietto migliore.

Esempio di frase 1° livello umoristica.

Questo tipo di biglietto ha molti punti a suo favore, ed i  principali sono:

  1. Comunica in modo diretto e quindi arriva subito all’attenzione di chi entra in un negozio alla ricerca del biglietto per una festa di Laurea senza troppe pretese (ovvero un’altissima percentuale di clienti)
  2. È imparziale. Come il prosecco di cui sopra. Va benissimo un po’ per tutti, ti permette di portare a compimento la missione senza arrecarti danni permanenti. Ottimo lavoro soldato!
  3. Si adatta a qualunque tipo di regalo, e può essere anche un biglietto di sole congratulazioni ed essere quindi consegnato senza alcun regalo.

 

Il 2° Livello – L’aforisma concentra totalmete la propria forza sulla potenza del messaggio tipico di una frase breve ma precisa nel messaggio.

L’errore più grande che si possa fare è confondere una “Frase celebre” con un “Aforisma“. Spesso si crede che una frase, perchè detta da una celebrità basti a essere una grande frase emozionale. Niente di più sbagliato.

Non c’è una regola per riconoscere un aforisma, non esiste una formula matematica per misurarne l’efficacia, come non ne esiste una per definire il valore di una poesia.

Un aforisma, suona come una voce intonata sopra un filo di musica.

Esempio di aforisma abbinato ad un biglietto fatto a mano. Linea Scelgo Handmade by Wonder

Il biglietto efficace che contiene un aforisma deve essere un biglietto studiato in ogni minimo dettaglio. La coerenza e legame fra immagine e frase non deve necessariamente essere d’obbligo.

Anzi, spesso vengono associate immagini emozionali non del tutto pertinenti con l’aforisma.

Ma sono certamente immagini o colori o stimolazioni visive molto forti.

 

3° Livello – Frase Scomposta

Ti è mai capitato di leggere annunci pubblicitari dove di venga rivolta direttamente una domanda? E’ uno dei modi più antichi per attirare l’attenzione perché appunto, una domanda fa scoccare la scintilla che porta ad un ragionamento. In automatico, creando così quel legame che porta alla considerazione da parte di chi legge.

Nel biglietto augurale, spesso questa tecnica viene utilizzata e con un ottimo successo.

Ovviamente un biglietto normale ha solamente due pagine sulle quali possiamo sviluppare la nostra storia:

L’esterno e l’interno. Solamente un esterno ed un interno nel quale sviluppare la nostra “storia da raccontare” ma sono sufficienti per creare stupore e curiosità nel lettore.

Ti faccio un esempio pratico.

Una frase che avrai sicuramente letto su diversi biglietti è la seguente.

 

Esterno: “Tanti Auguri a te che sei…

Interno: … Una persona speciale!”

Come puoi ben leggere, è una frase banale e ben poco attraente.

Mah… e qui è necessario il genio grafico, se abbiniamo un’immagine esterna in contrasto con quella interna, creiamo l’effetto stupore che porta il lettore a  fare l’esclamazione:

“Ah! Forte!”

Ecco un esempio:

La frase scomposta. Uno dei pochi casi dove i puntini di sospensione non diventano fastidiosi.

Ora hai un quadro definito di come sono strutturate le frasi nei biglietti augurali perchè abbiano efficacia.

Ricorda: Se non basta una bella immagine per fare un biglietto da effetto Wow, non sarà una frase “carina” a trasformarlo.

Un biglietto augurale ha pochi elementi per stupire, ecco perchè dovranno essere perfetti e amalgamarsi perfettamente tra loro perchè possano meravigliare!

A presto,

Cristian

 

E’ Natale… Ed io sono una frana a fare i pacchetti!

Hai già assaggiato il primo panettone?

Il pirmo panettone dell’anno… è emozionante quasi come il primo giorno di ferie! Quasi…

Ieri mattina ho ufficialmente mangiato la prima fetta del dolce più buono di questo periodo dell’anno!

Per non farmi mancare nulla mi sono anche messo un maglione con tanto di renna ricamata. Un maglioncione abbastanza inguardabile a dire il vero, ma troppo azzeccato per godersi una tazza di cioccolata ed una fetta di panettone!

Il richiamo del Natale è irresistibile. Nonostante siano mesi di lavoro molto intensi (tanto per cambiare…), passare fra gli scaffali della Wonder e vedere biglietti con Babbi Natale, Renne e pupazzi di neve, mi catapulta nello spirito Natalizio e non vedo l’ora di inizare ad impacchettare i regali.

Sono una frana totale ad impacchettare i regali… E fare i pacchetti è sempre stato un incubo!

Per fortuna da un anno a questa parte… La svolta!

Una mia cliente, una cartolaia di Brescia che durante il mese di Dicembre trasforma il suo negozio in quello che io definisco “L’angolo salva papà!”

Eh già… perchè se le donne, oltre ad essere geneticamente dotate e brave a fare i paccheti regalo, sono anche incredibilmente più organizzate!

Dal 8 Dicembre in casa mia cresce il numero di pacchetti sotto l’albero in modo esponenziale di gionro in giorno. Ovviamente preparati da mia moglie. I miei invece, fino a metà dicembre inoltrato, giacciono nascosti o in macchina o nel mio ufficio.

Non vivranno l’emozione di essere impacchettati fino al 23 Dicembre!

Ma dall’anno scorso le cose sono cambiate! Basta impacchettare i regali in extremis! E soprattutto sacrificare metri e metri di carta regalo dando come risultato pacchetti che sembrano essere stati spediti 6 anni fa dalla Polinesia Francese e trasportati da una squadra di Rugbisti.

Finalmente ho trovato la soluzione! Un servizio di impacchettamento impeccabile!

Tre fasce di prezzo per ogni pacchetto: Normale 3€, Super 5€ e Premium, 8€.

Posso scegliere carte regalo, fiocchi e biglietti. Sui fiocchi mi affido totalmente al talento e gusto della mia cliente, mentre su Carta Regalo e Biglietti, eh… Indovina un pò?

Lo scorso anno ho speso 40€ di pacchi regalo e mai soldi furono spesi meglio.

Ho fatto un figurone, risparmiando una marea di tempo!

Se devo essere sincero mi fa un pò strano pagare ad una mia cliente la mia carta regalo ed i miei biglietti! Avrei potuto arrangiarmi! Ma non c’è storia…

Quando sono andato a ritirare i pacchetti sono rimasto allibito!

Qust’anno ho deciso di fare impacchettare a lei tutti i miei regali e quindi spenderò decisamente di più. Probabilmente quasi il doppio!

Ma la cosa pazzesca è che ho dovuto prenotarmi!

“Cristian! Va be che sei te… però non pensare di venire qui il 18 Dicembre a farti impacchettare i regali per il giorno dopo!”

Hai capito? C’è poco da fare i brillanti! Nessuna agevolazione!

Ha talmente tanta richiesta che  non si può permettere “clenti imprevisiti”. I professionisti che hanno gli uffici vicino al suo negozio gli comissionano dai 20 ai 30 pacchetti! E di anno in anno aumentano il numero di pacchetti, oltre a consigliare il servizio ad amici e parenti!

Ecco cosa adoro dei miei clienti… L’intraprendeza. La voglia di fare bene il proprio lavoro, di dare un servizio insostituibile alla propria clientela! La voglia di farli meravigliare, proprio come ho io ogni giorno in Wonder.

Ho deciso anche il biglietto che sceglierò da abbinare al pacchetto che conterrà un maglione improbabile…


Spero che quest’idea ti possa essere d’ispirazione, e nel caso tu abbia bisogno di aggiornare il tuo “parco biglietti natalizi” ti invito a richiedere il catalogo “Wonder Christmas 2018” a info@wondercards.it

Quest’anno, oltre ai biglietti fatti a mano “Scelgo Handmade” abbiamo inserito due azzeccate novità:

  1. Il biglietto portasoldi Natale (il biglietto preferito delle nonne!)
  2. il biglietto “Small”. Un biglietto in formato 9×14 perfetto da spedire o da accompagnare ad un regalo di piccole dimensioni.
Finalmente ci siamo, il periodo più bello dell’anno è arrivato! Resisti, tieni botta, sii paziente! Saranno giornate pienissime e stancanti!

Ma fortunatamente, in questo periodo, bere una tazza di cioccolata calda, mangiare una fetta di panettone in più, sono un ottima consolazione!

A presto e ricorda,
Falli Meravigliare!

Cristian

Biglietti irresistibili: 3 Caratteristiche fondamentali

Conosci le 3 leve che fanno scegliere i biglietti ai tuoi clienti?

 

Premessa: Sto per rivelarti 3 aspetti che sono da “addetti ai lavori”. Quindi sono quasi certo che nessun altro mio concorrente abbia la lucidità mentale di farlo.

Leggi tutto “Biglietti irresistibili: 3 Caratteristiche fondamentali”

Nel mondo dei biglietti c’è uno strano personaggio…

Ti anticipo che quello che stai per leggere potrebbe scuotere le certezze che hai riguardo a questo mondo.

Mi riferisco al mondo del biglietto augurale o dell’articolo augurale per come l’hai conosciuto.

Tu credi o hai sempre creduto che quello che vedi sia l’unico mondo. Un mondo fatto di personaggi, cose ed abitudini che ormai conosci piuttosto bene.

Ma c’è anche un altro mondo. Molto diverso da quello che conosciamo…

Leggi tutto “Nel mondo dei biglietti c’è uno strano personaggio…”

Biglietti al quadrato

Rettangolare o quadrato? Quale biglietto preferiscono i tuoi clienti?

A Londra, la capitale mondiale del biglietto augurale, basta fare un giro fra gli scaffali di Scribbler o da Card Shop per avere la risposta.

Risposta che ti anticipo io, perchè immagino tu non abbia tutta questa smania di prenotare un volo su Ryanair per scoprirlo.

Leggi tutto “Biglietti al quadrato”